IL PREMIO DEL PAESAGGIO DEL CONSIGLIO D’EUROPA

Il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, nato a seguito della sottoscrizione della Convenzione Europea del Paesaggio da parte  di 39 stati membri tra cui l’Italia, ha cadenza biennale ed è stato organizzato per la prima volta nel 2008.
Quella 2022-2023 sarà l’ottava edizione del Premio, con un costante incremento di partecipazione da parte degli Stati firmatari della Convenzione.

Articolo 11 della Convenzione – Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa
1. Il Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa può essere assegnato alle collettività locali e regionali e ai loro consorzi che, nell’ambito della politica paesaggistica di uno Stato Parte contraente della presente Convenzione, hanno attuato una politica o preso dei provvedimenti volti alla salvaguardia, alla gestione e/o alla pianificazione sostenibile dei loro paesaggi che dimostrino una efficacia durevole e possano in tal modo servire da modello per le altre collettività territoriali europee. Tale riconoscimento potrà ugualmente venir assegnato alle organizzazioni non governative che abbiano dimostrato di fornire un apporto particolarmente rilevante alla salvaguardia, alla gestione o alla pianificazione del paesaggio.
2. Le candidature per l’assegnazione del Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa saranno trasmesse ai Comitati di Esperti di cui all’articolo 10 dalle Parti. Possono essere candidate delle collettività locali e regionali transfrontaliere, nonché dei raggruppamenti di collettività locali o regionali, purché gestiscano in comune il paesaggio in questione.
3. Su proposta dei Comitati di esperti di cui all’articolo 10, il Comitato dei Ministri definisce e pubblica i criteri per l’assegnazione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, ne adotta il regolamento e conferisce il premio.
4. L’assegnazione del Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa stimola i soggetti che lo ricevono a vigilare affinché i paesaggi interessati vengano salvaguardati, gestiti e/o pianificati in modo sostenibile.

Il premio mira a premiare iniziative concrete ed esemplari per il raggiungimento degli obiettivi di qualità paesaggistica nel territorio. 

Ogni edizione è avviata con un invito ufficiale da parte del COE, rivolto ad autorità statali e alle loro rappresentanze a Strasburgo, le quali sono invitate a presentare le proprie candidature ai competenti Comitati di esperti – istituti ai sensi dell’Art. 17 dello Statuto del Consiglio d’Europa – mediante la selezione di un progetto rispondente ai requisiti indicati nel Regolamento del Premio adottato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa (Risoluzione CM/Res(2008)3 del 20 febbraio 2008).

Ciascuno Stato membro firmatario della Convenzione si attiva quindi per selezionare in ambito nazionale il progetto da presentare quale candidatura del proprio Paese.  Le domande devono pervenire al Segretariato generale del Consiglio d’Europa attraverso un ente rappresentate dello Stato, che in Italia è il Ministero della Cultura (MiC).

Dopo aver recepito i progetti candidati al Premio da tutti gli Stati Membri, il Comitato dei Ministri, sulla base delle proposte di una Giuria e del Comitato direttivo del Consiglio d’Europa incaricati di monitorare l’attuazione della Convenzione, assegna il premio e le menzioni speciali.
I progetti cui viene conferito il premio o una menzione speciale entrano a far parte dell’Alliance du Prix, creata dal Consiglio d’Europa per dare rilevanza alle azioni virtuose attuate dalle comunità e nel contempo favorire scambi reciproci di esperienze tra diversi territori sia nazionali che europei.

Ulteriori approfondimenti sul Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa sono disponibili sul sito della Convenzione del Consiglio d’Europa sul Paesaggio.

Quali azioni ha messo in campo l’Italia per selezionare il progetto italiano candidato al Premio?

Con la sottoscrizione della Convenzione Europea del Paesaggio a Firenze nel 2000 l’Italia si è impegnata per l’attuazione del Trattato nel nostro Paese, come esplicitato nella legge di ratifica del 9 gennaio 2006, n. 14, che all’art. 2 recita: “Piena ed intera esecuzione è data alla Convenzione di cui all’articolo 1, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto disposto dall’articolo 13 della Convenzione stessa”.

Successivamente il Governo italiano con il D.Lgs. 42/2004 ha introdotto concretamente nel corpus legislativo del nostro Paese i valori enunciati dalla Convenzione stessa, per una loro traduzione in termini fattivi attraverso le politiche intraprese dal MiC per la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del paesaggio italiano.
In tal senso sono state condotte le attività del Ministero, come dimostrano le significative innovazioni introdotte nei temi della pianificazione, la conduzione di politiche congiunte con altri soggetti a vari livelli amministrativi, centrali e locali, coinvolti nelle questioni riguardanti la gestione del territorio, nonché le attività di ricerca con istituti universitari per l’individuazione di linee guida finalizzate alla pianificazione territoriale, alla minimizzazione e ottimizzazione degli impatti prodotti sul paesaggio dalle grandi opere pubbliche.

La stessa procedura concorsuale messa in atto dal MiC per la selezione della Candidatura italiana al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa consente azioni per la sensibilizzazione e valorizzazione della cultura del paesaggio, e costituisce quindi una attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio. Infatti al fine di individuare il progetto italiano da candidare al Premio Europeo vengono individuati degli advisors e attivati numerosi contatti per la ricognizione e successiva presentazione al MiC di azioni esemplari svolte nel territorio italiano tra cui individuare il progetto candidato per l’Italia; i progetti selezionati, oltre che rispondenti ai criteri del regolamento europeo, sono caratterizzati dalla capacità di valorizzare le qualità paesaggistiche dei luoghi, anche per quanto riguarda la promozione della dimensione territoriale dei diritti umani e della democrazia.

Una commissione appositamente nominata dal MiC valuta quindi i progetti pervenuti in relazione agli effetti prodotti dagli stessi nel territorio, secondo i quattro criteri indicati nel Regolamento del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. La selezione dei progetti presentati viene attuata con una procedura aperta, trasparente e condivisa. Il progetto selezionato viene quindi trasmesso al Consiglio d’Europa, supportando la candidatura con un adeguato dossier organizzato e predisposto dal Ministero stesso.
Attraverso questo dossier sono stati presentati, nell’ottica della Convenzione, i risultati conseguiti dal progetto selezionato nell’attuazione di buone pratiche capaci di favorire la diffusione dei valori culturali di cui è portatore il paesaggio, la tutela e la valorizzazione delle espressioni della storia delle comunità locali, anche in relazione alla qualità della vita e al loro sviluppo economico.

Il Ministero italiano, con una cerimonia pubblica a conclusione delle attività svolte, presenta la Candidatura dell’Italia al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa e consegna numerose attestazioni di merito ad altri progetti particolarmente significativi presentati da amministrazioni pubbliche ed enti del Terzo Settore, che la Giuria ha considerato meritevoli sebbene non totalmente rispondenti a criteri per la selezione europea.

L’Italia ha partecipato ad ognuna delle sette edizioni del Premio svolte fino ad oggi, selezionando la propria candidatura attraverso una procedura concorsuale attuata dalla Direzione Generale del Ministero della Cultura competente in materia di Paesaggio.

Tutti i progetti pervenuti nelle passate edizioni del Premio costituiscono la testimonianze di azioni esemplari realizzate nel territorio italiano attraverso politiche sostenibili di sviluppo economico ed etico, volte all’integrazione delle popolazioni locali – vecchi e/o nuovi residenti – con il territorio di appartenenza; l’insieme di questi progetti costituisce una importante banca dati del Ministero che documenta le varie forme in cui la cultura del paesaggio si esprime nel territorio italiano, sperimentando approcci diversificati e percorsi operativi legate alle culture e memorie locali.