Verbale dei lavori della Commissione

Scarica il verbale dei lavori della Commissione istituita per la selezione della Candidatura italiana al Premio del COE,svolti nei giorni 8 e 9 gennaio 2015 (file formato PDF, peso complessivo 256 KB) 

Il giorno 8 gennaio 2015 si è riunita presso la Sala Molajoli della Direzione Generale Belle Arti e Paesaggio (di seguito ‘Direzione’), la Commissione, istituita con Decreto del Direttore Generale Belle Arti e Paesaggio del 31.12.2014, per la valutazione delle proposte pervenute in seguito al Bando indetto dalla stessa Direzione, al fine di selezionare il progetto candidato dell’Italia alla IV edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa (2014-2015), composta da:

  • l’arch. Francesco Scoppola, Direttore Generale della Direzione, Presidente della Commissione,
  • l’arch. Roberto Banchini e arch. Maria Grazia Bellisario(Dirigenti del MiBACT che hanno coordinato le attività del Premio per la ex Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee)
  • la prof.ssa Marina Arena, docente di tecnica e pianificazione urbanistica presso l’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria,
  • il dott. Giuseppe Blasi, Direttore Generale presso il Ministero delle politiche agricole e forestali,
  • il prof. Francesco Ghio, docente di progettazione architettonica presso l’Università degli studi di Roma Tre,
  • il prof. Stefano Francesco Musso, già preside della Facoltà di Architettura,  Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio. dell’Università degli Studi di Genova .

A supporto dei lavori della Commissione sono presenti all’incontro i funzionari arch. Maria Maddalena Alessandro e arch. Maurizio Pece, in qualità di coordinatori delle attività istruttorie, la Soc. MECENATE 90 (rappresentata dal dott. Ledo Prato, dall’arch. Luana Prunesti e l’arch. Filippo Spaini) che ha svolto le attività di supporto esterno alla segreteria tecnica e la Società Geografica Italiana/Associazione Landescapefor (rappresentata dall’arch. Paolo Castelnovi) che hanno curato il supporto organizzativo esterno per le attività di comunicazione e di sostegno ai partecipanti.

La seduta è iniziata alle ore 15.30.

I lavori della Commissione sono stati aperti dall’arch. Banchini, il quale, nel porgere i saluti anche a nome del Direttore Generale, arch. Francesco Scoppola – momentaneamente assente per improcrastinabili impegni istituzionali -, ha rappresentato le peculiarità del Premio del Paesaggio anche in relazione agli sviluppi culturali, sociali ed economici del territorio oltre che alle pratiche di pianificazione paesaggistica, attualmente al centro di “tavoli di copianificazione” con le Regioni italiane.

(omissis)

il numero delle proposte che, alla data di scadenza stabilita, sono state effettivamente presentate corredate di tutta la documentazione richiesta dal Bando (compilazione del formulario e documentazione allegata ) è 45 rispetto alle 89 iscrizioni effettuate. Pertanto le proposte portate all’esame della Commissione saranno 45, non potendo considerare ammissibili le rimanenti. Per quanto attiene la scheda tecnica facoltativa, solo alcuni dei candidati hanno provveduto alla compilazione completa o parziale della stessa, ma questo non ha condizionato i requisiti di ammissibilità. Rileva, altresì, che alcuni dei progetti ammessi erano già stati presentanti nella precedente edizione del Premio, avendo maturato i requisiti temporali che nelle precedenti edizioni ne avevano motivato l’esclusione.

(omissis)

la discussione è stata incentrata sulla metodologia di selezione in relazione ai criteri indicati nel bando.

(omissis)

La Commissione ha accolto la proposta e all’unanimità ha deciso di adottare una metodologia per tale selezione delle proposte pervenute con una prima identificazione dei progetti che, sebbene formalmente corretti e completi, tuttavia non sono da considerare ammissibili in quanto dalla documentazione trasmessa non è possibile evincere una particolare originalità o eccellenza delle azioni svolte in riferimento ai suddetti criteri.

Si è deciso, contestualmente, di individuare quei progetti che, pur non completamente rispondenti ai requisiti del bando, sono da considerare meritevoli di MENZIONE in quanto di particolare interesse e, infine, di individuare una rosa di progetti, da riesaminare, le cui azioni svolte, oltre che apparire rispondenti al bando, presentano caratteri di completezza e di particolare originalità.

Con l’occasione si è deciso, ancora, che, per alcune interessanti proposte di candidatura, non rientranti nelle precedenti categorie, la Direzione riconoscerà formalmente la qualità delle attività svolte e da svolgere con una nota di incoraggiamento per gli sviluppi futuri dei progetti documentati nella candidatura stessa.

(omissis)

la Commissione ha deciso unanimemente di accogliere la proposta di ricondurre i progetti ritenuti più significativi a 5 categorie di interventi:

  1. Categoria degli interventi indiretti (pianificazione e politiche di sistemi);

  2. Categoria con matrice agricola;

  3. Categoria con recupero di siti e manufatti;

  4. Categoria degli itinerari;

  5. Categoria del contemporaneo.

Dopo ampia e articolata discussione sono stati individuati i seguenti progetti ritenuti maggiormente interessanti e congrui rispetto ai criteri richiesti dal bando:

Per la 1° categoria:

  • PROVINCIA DI TERNI – Contratti di paesaggio e di fiume nella provincia di Terni;
  • REGIONE VENETO – “OP! Il paesaggio è una parte di te” – Osservatorio del paesaggio del Canale di Brenta;
  • AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VILLA SANTINA – capofila dell’Associazione dei Comuni del Parco Intercomunale delle Colline Carniche – Un Parco nato dal basso per la ricomposizione del paesaggio montano: il Parco Intercomunale delle Colline Carniche;
  • PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO – Il paesaggio al centro. Un sistema integrato di azioni per l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio nella Provincia autonoma di Trento;
  • REGIONE PIEMONTE Corona Verde

Per la 2° categoria:

  • COMUNE DI ROCCHETTA DI VARA – Recupero delle terre incolte: antico grano bianco delle valli di Suvero – frutteto diffuso;
  • ITALIA NOSTRA PUGLIA – Il paesaggio degli orti storici di Ostuni;
  • LUA LABORATORIO URBANO APERTO – Parco Agricolo dei Paduli;

Per la 3° categoria

  • HERA S.P.A. SEDE DI CESENA – COMUNE DI CESENA – Riqualificazione del borgo minerario di Formignano;
  • COMUNE DI CASTEL DEL GIUDICEFabbrica in Comune

Per la 4° categoria:

  • FERROVIE KAOS Progetto Empedocle per il recupero e la rifunzionalizzazione del parco ferroviario di Porto Empedocle;
  • REGIONE SICILIANA – ASSESSORATO DELL’AGRICOLTURA, DELLO SVILUPPO RURALE E DELLA PESCA MEDITERRANEA – Recupero degli antichi percorsi e valorizzazione dei Paesaggi delle Cave nel Val di Noto

Per la 5° categoria:

  • CITTA’ DI TORINO – Arte pubblica a sistema
  • FONDAZIONE ANTONIO PRESTI- FIUMARA D’ARTE – Parco di sculture monumentali ‘Fiumara d’arte’
  • COMUNE DI PARATICO – Parco delle erbe danzanti

La Commissione si è confrontata lungamente sui progetti selezionati, riesaminando attentamente la documentazione a disposizione con l’individuazione, per ciascuna categoria, del progetto di maggior interesse al fine di restringere il numero degli interventi tra cui operare la scelta definitiva della candidatura italiana.

Dopo un’ampia e articolata discussione, sono stati selezionati i 10 progetto di seguito elencati:

  1. LUA LABORATORIO URBANO APERTO

Parco Agricolo dei Paduli

Selezionato per la strategia delle azioni attivate ed, in particolare, per la capacità di coinvolgimento delle istituzioni locali, delle associazioni e degli abitanti con il supporto di numerosi esperti a scala nazionale. Il progetto è stato avviato nel 2003 e si è sviluppato con un lungo processo di condivisione recuperando un vasto territorio caratterizzato da uliveti secolari, da una condizione di degrado e abbandono ormai trentennale. Ne è risultato un parco agricolo multifunzionale in cui sono state sperimentate attività neo-rurali per riorganizzare l’economia locale. Il progetto si basa sulle risorse produttive e culturali locali, rielaborate creativamente sulla base della memoria storica e identitaria dei luoghi. Le iniziative agricole e il turistiche si basano tutte su una considerazione complessiva del “paesaggio rurale”, tenendo conto, in ogni caso, del paesaggio, sia l’accezione produttiva che quella della fruizione estetica. Interessanti sono le iniziative di coinvolgimento delle nuove generazioni sensibilizzate con modalità innovative e interattive con la storia dei luoghi e la memoria delle trasformazioni del paesaggio in rapporto all’evoluzione socio-economica locale. Sono stati attivati laboratori di studio, di confronto progettuale e concorsi pubblici internazionali, anche di arte contemporanea. Il progetto è stato avviato con l’aiuto della Regione Puglia, attraverso bandi di affidamento di beni pubblici (denominati “Bollenti spiriti”) ed è stato integrato nel Piano Paesaggistico della Regione come progetto pilota sperimentale.

  1. AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VILLA SANTINI, capofila dell’Associazione dei Comuni del Parco Intercomunale delle Colline Carniche

Un Parco nato dal basso per la ricomposizione del paesaggio montano : Il Parco Intercomunale delle Colline Carniche

Selezionato per la capacità di intesa interistituzionale (di quattro Comuni delle Alpi Carniche) su un progetto di riqualificazione ambientale capace di coinvolgere e connettere le aree degradate a fondovalle, le aree di maggior pregio in quota e le strutture pubbliche dei paesi, dando vita al “Parco Intercomunale delle Colline Carniche”. Attingendo a varie forme di finanziamento e tramite il coinvolgimento di diverse associazioni locali, sono stati effettuati lavori di sfalcio, pulizia e recupero di aree in corso di rimboschimento, ripristino di percorsi, ampliamento e riqualificazione delle attrezzature, nel quadro di una riorganizzazione complessiva degli strumenti urbanistici e della gestione del territorio. L’insieme delle iniziative delinea un vero e proprio processo di valorizzazione territoriale in cui svolge un ruolo fondamentale il tema della cura del paesaggio.

  1. REGIONE SICILIANA – Assessorato Dell’agricoltura, Dello Sviluppo Rurale e Della Pesca Mediterranea

Recupero degli antichi percorsi e valorizzazione dei Paesaggi delle Cave nel Val di Noto

Selezionato per l’integrazione di vari aspetti di salvaguardia e di valorizzazione sostenibile dei paesaggi naturali, rurali, storici, applicati ad un tema particolare: le Cave di pietra in un territorio pregiato. Gli interventi sono stati realizzati con l’obbiettivo di ri-naturalizzare i contesti e tutelare la biodiversità ma anche consentire una fruizione turistica, mettendo in sicurezza la viabilità storica nelle valli di Noto Antica, compresa in ambiti forestali di proprietà pubblica (Demanio Regionale). Il progetto ha attuato il ripristino di 12 km di percorsi e il restauro dei muri in pietra a secco, vitalizzando competenze e buone pratiche ancora presenti nelle maestranze stagionali, per i lavori forestali. Il paesaggio particolare delle cave è stato integrato nell’ambito dell’importante compendio turistico e culturale della Val di Noto, anche con l’organizzazione di numerosi eventi (tra i quali due importanti manifestazioni escursionistiche, con il coinvolgimento di oltre 40 Enti).

  1. PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Il paesaggio al centro. Un sistema integrato di azioni per l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio nella Provincia autonoma di Trento

Selezionato per il complesso delle azioni avviate dalla Provincia Autonoma di Trento, da cui risulta un intero disegno strategico che assegna alla salvaguardia, gestione e pianificazione del paesaggio un ruolo fondamentale nella gestione del territorio sia a livello centrale che nelle articolazioni locali (le Comunità di valle).Un sistema integrato di azioni è stato dotato di strumenti istituzionalizzati e funzionali: “TSM-STEP Scuola, per il governo del territorio e del paesaggio”, impegnata nella formazione sia tecnica di giovani leve competenti sui temi paesistici sia diffusa, in cui il paesaggio è un tratto della cultura media dei cittadini; l’“Osservatorio del Paesaggio”, in forma di forum partecipativo sulle trasformazioni, attivo nella discussione dei progetti di maggiore rilevanza e dei piani locali; il “Fondo per la riqualificazione dei centri storici e del paesaggio”, che finanzia interventi sperimentali e innovativi con un sistema di sostegno per la progettazione e la realizzazione di azioni modello e ripetibili, finalizzate alla valorizzazione del paesaggio. Si tratta di una strumentazione organica che produrrà nei prossimi anni esiti di grande interesse, per la potenza delle iniziative di educazione e formazione al paesaggio, per le applicazioni pratiche ai temi della rigenerazione urbana, del riuso del patrimonio edilizio e quindi per la riduzione del consumo di suolo, per le attuazioni delle iniziative diffuse, tra le quali esemplari sono quelle connesse al piano di gestione delle Dolomiti, di recente iscrizione tra i siti Unesco.

  1. ITALIA NOSTRA PUGLIA

Il paesaggio degli orti storici di Ostuni

Selezionato per il recupero di aree degradate in un contesto periurbano complesso, con la formazione di contesti verdi, che fanno argine al consumo di suolo per usi insediativi e assicurano modalità di attenzione agli aspetti ambientali. Il progetto è integrato nel Piano Paesaggistico della Regione, con una assunzione di responsabilità degli enti locali che si sono fatti carico di un progressivo ripensamento dei piani urbanistici, assumendo come obiettivo di riferimento la migliore integrazione tra città e campagna. Grazie alla sensibilizzazione e l’educazione ai valori del paesaggio i contadini coinvolti stanno assumendo progressivamente consapevolezza di un nuovo ruolo proficuo di ‘giardinieri del paesaggio’.

  1. HERA S.P.A. SEDE DI CESENA – COMUNE DI CESENA

Riqualificazione del borgo minerario di Formigliano

Selezionato per le opere di recupero e ripopolamento di un borgo abbandonato successivamente alla dismissione della miniera. Gli interventi non hanno riguardato solo gli aspetti edilizi e dello spazio pubblico, ma anche la messa in sicurezza dal punto di vista idrogeologico e la bonifica ambientale dell’area, interessata dai processi produttivi inquinanti connessi all’estrazione mineraria. Il progetto di valorizzazione di un paesaggio complesso, costituito da elementi naturali di particolare pregio e interesse, è stato condiviso con le popolazioni locali attraverso un processo sistematico di partecipazione.

  1. COMUNE DI CASTEL DEL GIUDICE

Fabbrica in comune

Selezionato per la capacità di mettere a sistema entro un piccolo borgo il recupero edilizio, con l’acquisizione e la rifunzionalizzazione di immobili rurali in stato di abbandono e organizzando in essi un ‘albergo diffuso’ capace di accogliere fino a 150 ospiti. All’iniziativa, portata avanti dall’amministrazione comunale e dalla società agricola ‘Melise’, si aggiunge il recupero di 50 ettari di terreno in stato di abbandono, riconvertito per la produzione di mele biologiche, che integra i redditi agricoli dei proprietari.. La capacità di azioni collettive coordinate ha contribuito negli anni a valorizzare il territorio e l’economia locale, mettendo in pratica la partecipazione diretta dei cittadini.

  1. PROVINCIA DI TERNI

Contratti di paesaggio e di fiume nella provincia di Terni

Selezionato per il programma complesso di un ente territoriale con attività relative alla riqualificazione di aree degradate o abbandonate, per le iniziative diffuse di valorizzazione del paesaggio, dell’ambiente e dei centri urbani e per la diffusione e la sensibilizzazione rivolte alle comunità locali per la divulgazione dei valori del paesaggio. Motori del processo sono stati laboratori “Contratti di paesaggio” costituiti sulla base dell’istituto dei Contratti di fiume, che comportano il coinvolgimento e il coordinamento di molti enti e soggetti portatori di interesse. I lavori dei laboratori hanno comportato non solo interventi di recupero dei beni architettonici e di specifici ambiti paesistici, ma ance interventi immateriali, con azioni sistematiche di recupero e valorizzazione di antichi saperi, tradizioni e luoghi dimenticati.

  1. FERROVIE KAOS

Progetto Empedocle per il recupero e la rifunzionalizzazione del parco ferroviario di Porto Empedocle

Selezionato per la particolarità del programma di azioni finalizzate al recupero di una tratta ferroviaria abbandonata, con il coinvolgimento della popolazione locale nei lavori di ripristino del sedime ferroviario, nel restauro delle rotaie e dei manufatti architettonici della ferrovia. La rifunzionalizzazione della tratta tra Porto Empedocle e Agrigento, che inizia dai luoghi descritti da Camilleri, dà un accesso da mare – previsto dal Piano di gestione del sito UNESCO – alla Valle dei Templi, ultima tappa di un percorso che attraversa il Parco Letterario di Pirandello e la Kolimpetra, area di interesse naturale e culturale il cui recupero è stato oggetto di menzione in una delle precedenti edizioni del Premio COE. La tratta è stata percorsa dal treno numerose volte, sperimentandone le potenzialità a fini turistici, ad esempio con il trasporto al sito archeologico di croceristi approdati a Porto Empedocle.

  1. REGIONE PIEMONTE

Corona Verde

Selezionato in quanto programma strategico di livello regionale, volto ad integrare la Corona di Delizie delle Residenze Reali con la Cintura Verde dei Parchi, dei fiumi e delle aree rurali presenti nell’area metropolitana torinese che comprende oltre 80 comuni. Il programma, che coordina piani d’ambito, ciascuno di 20/25 comuni, sta realizzando progressivamente, attraverso interventi da gestire per lo più a scala sovracomunale, un sistema di fruizione e di valorizzazione degli spazi aperti capace di salvaguardare e connettere le risorse storico-culturali e quelle naturali, paesaggistiche e rurali che caratterizzano l’hinterland torinese. Una specifica linea strategica integra i temi della fruizione, dell’agricoltura periurbana, della salvaguardia ambientale con quelli dei bordi urbani dei centri intorno al capoluogo, finalizzata al contenimento del consumo di suolo e al recupero di un equilibrio tra città e assetto rurale e naturale e di una identità paesistica caratterizzata per i contesti periurbani.

La Commissione ha deciso di procedere ad un ultimo riesame dei progetti suddetti, quindi, sentita l’espressione di parere di ognuno dei componenti della Commissione stessa, e dopo un’ampia discussione, all’unanimità ha selezionato come Candidatura italiana al Premio il progetto ‘PARCO AGRICOLO DEI PADULI’, presentato dall’Associazione LUA (Laboratorio Urbano Aperto).

Il progetto è stato riconosciuto in quanto concreta e positiva applicazione dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, per la qualità delle azioni programmate ed attuate, per la capacità di attivare un ampio processo partecipativo che ha visto e vede coinvolti numerosi interlocutori e sostenitori – Amministrazioni comunali, associazioni, operatori culturali e turistici, produttori agricoli e comunità locali -, già oggetto di riconoscimento da parte della ‘Fondazione con il Sud’. Le motivazioni saranno puntualmente specificate in riferimento ai quattro criteri del regolamento del Premio in conclusione di seduta.

Il Presidente ha quindi proposto di rivedere per la conferma finale l’elenco dei progetti individuati nella prima selezione ai fini della MENZIONE. In esito a tale verifica sono stati individuati meritevoli i seguenti progetti:

  1. COMUNE DI ROCCHETTA DI VARA

Recupero delle terre incolte: antico grano bianco delle valli di Suvero – frutteto diffuso

Motivazione: Di particolare interesse per gli aspetti di valorizzazione paesaggistica ottenibili attraverso una strategia agricola sperimentale. Il progetto ha attuato attraverso la PAC (Politica Agricola Comunitaria) il recupero di terre incolte con la coltivazione di alberi da frutto che sono considerate anche elementi di arredo urbano. Sono state svolte azioni di sensibilizzazione riconoscendo ai contadini un ruolo di custodi del paesaggio e responsabilizzandoli per la trasmissione degli antichi saperi. L’attuazione del progetto ha prodotto effetti positivi per quanto riguarda gli aspetti socio-economici e per contrastare il dissesto idrogeologico.

  1. PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE

Protezione attiva del paesaggio delle Cinque Terre, un passo verso la creazione del Piano di Gestione del Parco Cinque Terre

Motivazione: Di particolare interesse per il processo complessivo delle politiche di tutela attiva di un paesaggio di particolare complessità e fragilità. Sono state messe in atto politiche per la gestione del flusso turistico secondo i principi del Codice Mondiale di Etica del Turismo con l’adozione della ‘Cinque Terre Card’, con accordi con le Ferrovie dello Stato e con le amministrazioni locali per disciplinare l’accessibilità ai siti. Per la manutenzione dei terrazzamenti (tutelati dall’UNESCO) sono stati forniti agli agricoltori le ‘barbatelle’ e i materiali per il ripristino dei muretti a secco. Il Parco ha inoltre attivato iniziative per tutelare il rapporto terra-mare (la fascia lungo la costa è Riserva marina) dal punto di vista ambientale e culturale.

  1. OSSERVATORIO DEL PAESAGGIO PER IL MONFERRATO CASALESE

Visitare Monferrato

Motivazione: Di particolare interesse per l’azione partecipata e di volontariato per la promozione del paesaggio come risorsa comune in un contesto i cui valori culturali e paesaggistici sono stati oggetto di un riconoscimento dell’UNESCO (paesaggi del vino di Monferrato, Langa e Roero). Il programma è centrato sul recupero dei borghi e la messa a sistema delle attrazioni culturali e identitarie ai fini di un turismo sostenibile. E’ stato attuato uno dei 7 progetti predisposti con il recupero delle architetture e degli spazi urbani di Ozzano. Le attività svolte, che hanno visto il coinvolgimento delle popolazioni locali e la divulgazione dei valori paesaggistici, hanno contribuito a migliorare la qualità della vita dei residenti.

  1. REGIONE VENETO

“OP! Il paesaggio è una parte di te” – Osservatorio del paesaggio del Canale di Brenta

Motivazione: Di particolare interesse per la qualità delle attività svolte nel campo dell’educazione, della sensibilizzazione e della divulgazione dei valori del paesaggio, con il coinvolgimento più ampio possibile delle comunità locali. Numerose sono le iniziative svolte per la sensibilizzazione delle popolazioni locali anche attraverso istallazioni di opere contemporanee (Fazzoletti di luce) o interventi concreti come il recupero di 60 versanti terrazzati.

  1. COMUNE DI LAJATICO

Valorizzazione della identità culturale e paesaggistica del territorio mediante la creazione del “Teatro del Silenzio”

Motivazione: Di particolare interesse per la capacità di coniugare la tutela del paesaggio con altre espressioni artistiche. L’intervento riguarda uno spazio per rappresentazioni teatrali disegnato e gestito in modo tale da valorizzare un paesaggio rurale e naturale di grande bellezza. Il progetto nel suo insieme ridisegna un nuovo paesaggio in maniera del tutto compatibile con il contesto, sia per quanto riguarda lo spazio teatrale che nella creazione degli accessi dei servizi funzionali al teatro interrati.

  1. FONDAZIONE ANTONIO PRESTI- FIUMARA D’ARTE

Parco di sculture monumentali ‘Fiumara d’arte’

Motivazione: Di particolare interesse per la capacità e la continuità nell’attuazione di un progetto innovativo che coniuga paesaggio e arte contemporanea. L’attività della Fondazione, già oggetto di Menzione in una precedente edizione del Premio, si è ritenuta meritevole di un ulteriore riconoscimento per la crescita qualitativa del sito, ottenuta con una azione materiale, costituita da nuove installazioni collocate nel percorso di ‘Fiumara d’arte’ e con una strategia immateriale, di comunicazione e coinvolgimento, che ha molto aumentato la fama e la capacità di attrazione culturale del sito, con una crescente presenza di visitatori e potenzialità di sviluppo indotto per il territorio in cui è inserito.

  1. ENTE PARCO NAZIONALE DELLA SILA

Autonomia e libertà nel Parco Nazionale della Sila

Motivazione: Di particolare interesse per la sperimentazione di modelli innovativi di accessibilità a diversi siti del Parco. L’attuazione di progetti calibrati sulla base delle esigenze delle diverse disabilità permettono la percorrenza dei sentieri in maniera completa ed assistita e consentono il godimento del paesaggio a chi sinora ne è stato escluso per problemi fisici o sensoriali. Le azioni hanno riscontrato un significativo successo, non solo per le attrezzature predisposte ma anche per le iniziative culturali divario tipo ( ad esempio un ‘Concerto tematico al buio’).

  1. ENTE PARCO MIGLIARINO SAN ROSSORE MASSACIUCCOLI

Conservazione e fruizione sostenibile dei paesaggi naturali costieri della Toscana Settentrionale

Motivazione: Di particolare interesse per la capacità di restauro di un paesaggio, pregiato per gli aspetti naturalistici, accompagnato dal coinvolgimento della popolazione locale non solo nelle fasi di pianificazione e progettazione, che hanno condiviso con specialisti delle particolari specie tutelate, ma anche nella pratica attuativa dei progetti, che è stata basata in modo fondamentale sulla partecipazione di volontari.

  1. LEGA AMBIENTE COMITATO REGIONALE SICILIANO O.N.L.U.S.

La bellezza ritrovata: La Spiaggia dei Conigli a Lampedusa tra protezione delle tartarughe marine, riqualificazione paesaggistica e fruizione sostenibile

Motivazione: Di particolare interesse per la capacità di un soggetto non istituzionale di coinvolgimento di enti e popolazione nella difesa e riqualificazione di un bene naturalistico di eccellenza. Il pregio naturalistico e paesaggistico della Spiaggia dei Conigli è riconosciuto a livello internazionale, e l’azione avviata ha reso possibile la bonifica e il ripristino delle condizioni ambientali adatte ad ospitare specie rare e contemporaneamente una risistemazione dell’area ai fini di un uso turistico sostenibile, vincendo il contrasto da parte di interessi privati e speculativi che non sono riusciti a fermare il progetto, sostenuto fortemente dall’amministrazione comunale dell’isola.

  1. AIM – ASSOCIAZIONE INTERESSI METROPOLITANI

LET – Landscape EXPO Tour

Motivazione: Di particolare interesse per la capacità di promuovere la conoscenza e l’agibilità del territorio rurale periurbano di una grande metropoli. Il progetto tende a mettere a sistema, valorizzare e rendere maggiormente attrattivo il contesto rurale del milanese in occasione di Expo2015. Si tratta di un territorio ricco di emergenze storico-artistiche, di eccellenze naturalistiche, caratterizzato da molteplici realtà agricole di elevata qualità rurale, per il quale sono predisposti dieci circuiti multifunzionali, denominati LET, messi a sistema e raccordati con i collegamenti viari e ferroviari esistenti,.

  1. ENTE PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO

Porte del Parco

Motivazione: Di particolare interesse per la modalità innovativa di attrezzatura di un sistema di itinerari per la valorizzazione di un paesaggio naturalistico. Si prevede la realizzazione di 16 ‘porte’ che segnano l’inizio di altrettanti percorsi tematici all’interno del Parco. Le porte sono attrezzate per diventare punti di orientamento ed informazione ma essendo contraddistinte da opere di arte contemporanea, si propongono anche come segni di riconoscimento nel paesaggio. Attualmente il progetto è in fase di attuazione (realizzate 4 delle 16 porte previste).

Successivamente la Commissione all’unanimità ha individuato, come deciso in apertura della selezione, quelle candidature, non rientranti nelle precedenti categorie, per le quali la Direzione riconoscerà formalmente la qualità delle attività svolte e da svolgere con una nota di incoraggiamento per gli sviluppi futuri dei progetti documentati.

Tali candidature sono:

  • Gruppo Archeologico di Terra d’OtrantoItinerario “Burdigalense”
  • Elena Buscemi – Ricerca presentata Il Paesaggio nel cinema di Pasolini: le borgate romane e la forma della città” ad un dottorato del Politecnico di Milano
  • E.R.C.I. team Onlus La Via dei Marsi: La Spina Verde Marsicana (itinerario ambientale, storico, culturale, religioso e turistico sportivo)
  • Regione Emilia-RomagnaSalvaguardia, Tutela e Valorizzazione del paesaggio: un percorso formativo
  • Fondazione MorraLa Fondazione Morra: l’arte contemporanea per la valorizzazione del patrimonio ambientale, artistico e culturale
  • Comune di Palombara Sabina (Roma)Percorso d’Arte a Castiglione
  • Opera Bosco Museo di Arte nella NaturaOpera Bosco Museo di Arte nella Natura
  • WSF CollectiveProgetto “Ex Deposito” – La riqualificazione culturale a Cuneo
  • Comune di Longarone Perdipiave
  • Città di TorinoArte Pubblica a sistema
  • Comune di Castiglione ChiavareseMemoria storica e usi attuali del paesaggio nel Levante Ligure
  • Confederazione Mobilità Dolce CO.MO.DO.La Giornata Nazionale delle Ferrovie dimenticate italiane, già Ferrovie delle Meraviglie
  • Italia Nostra sezione di BolzanoParco del “Virgolo”
  • Comunità Montana della CarniaCreare e Condividere conoscenza in area Montana. L’esperienza di pianificazione sostenibile di area vasta in Carnia
  • Comune di GenovaRiqualificazione e fruizione pubblica del litorale a Genova: il parco litoraneo della città – passeggiata di ponente
  • Consorzio Agrori NasceDegrado Bellezza: dal Degrado alla Bellezza la riabilitazione dei paesaggi dell’Agro Aversano
  • Fondazione Europea IL NIBBIOUniversitè d’Etè sulla C.E.P.
  • FAI – Fondo Ambiente Italiano Il Giardino Pantesco “Donnafugata” testimone dell’antica sapienza contadina
  • Distretto Neorurale delle tre acque di Librarsi Milano (DiNAMo)Valorizzazione e potenziamento della Connessione Ecologica di un territorio rurale di pregio attraverso la matrice agroambientale
  • Gotica Toscana onlusOrizzonti di Libertà – Il North Apennines Po Valley Park (NAPV)
  • Comune di ParaticoParco delle erbe danzanti
  • Comune di Calosso e Associazione Amici di Calosso Censimento e tutela delle orchidee spontanee nel territorio di Calosso
  • Associazione Mirto VerdeAi confini di Panormus Paesaggio Storia Archeologia Natura a Monte Gallo
  • Comune di PotenzaParco dell’Europa unita – Potenza

Prima dello scioglimento della seduta, la Commissione ha voluto puntualmente richiamate le motivazioni per le quali il progetto LUA LABORATORIO URBANO APERTO “Parco Agricolo dei Paduli” è stato prescelto tra le proposte presentate come candidatura italiana al Premio.

Si riportano di seguito tali motivazioni, condivise da tutti i membri della Commissione stessa:

L’eccellenza del progetto, che costituisce la sua maggiore peculiarità, è data dal suo processo di sviluppo e di attuazione, rispondente in ogni suo punto ai principi della Convenzione Europea del Paesaggio, che attribuisce alle comunità locali un ruolo di attori principali nella programmazione e realizzazione di azioni riguardanti i luoghi di appartenenza. Il progetto, avviato già dal 2003 per iniziativa di un gruppo di giovani universitari del Comune di San Cassiano e progressivamente sviluppatosi con il coinvolgimento di dieci comuni salentini, si distingue, infatti, per l’esemplarità delle modalità attuative. Le attività svolte nascono dalla volontà di recuperare e valorizzare un paesaggio caratterizzato da un uliveto secolare, in un’area anticamente paludosa, con il coinvolgimento della comunità locale. Alla base del progetto la capacità di far riconoscere all’intera comunità locale il patrimonio di valori storico-identitari legati, principalmente, alla realtà rurale ed in particolare alla coltivazione di ulivo, fonte di fiorente economia sin dal XVII secolo, per la produzione dell’olio lampante, utilizzato per l’illuminazione di molte capitali europee e quotato alla Borsa di Londra.

Il processo è stato avviato con l’organizzazione di ‘laboratori’ in cui gli abitanti sono stati chiamati in un confronto progettuale, aperto anche a figure esterne con il coinvolgimento sia delle realtà associative del luogo sia delle amministrazioni pubbliche.

Grazie ad iniziative volte alla sensibilizzazione sui valori naturali e culturali del territorio e di pubblicizzazione delle potenzialità connesse a tali valori per l’attuazione di forme di sviluppo sostenibile, attorno all’iniziativa ristretta al comune di San Cassiano si è sviluppato l’interesse dei comuni limitrofi, a partire da quelli delle così dette ‘Terre di Mezzo’.

Successivamente i Comuni di San Cassiano, Botrugno, Nociglia, Surano e Giuggianello (Terre di Mezzo) insieme ai Comuni di Scorrano, Maglie, Sanarica, Muro Leccese e Supersano, tutti in Provincia di Lecce, hanno avviato una lunga fase di ascolto degli abitanti, di analisi e di osservazione e di ideazione e condivisione, con professionisti ed eccellenze esterne, di modelli per lo sviluppo sostenibile del territorio. I principali esiti di questa fase sono stati il radicamento di una consapevolezza, sia negli abitanti sia nelle istituzioni pubbliche, dei valori paesaggistici e culturali dei luoghi.

Tale consapevolezza ha permesso la creazione di una nuova visione strategica di sviluppo sostenibile, allargata ad un territorio sempre più esteso, che va al di là dei limiti comunali e che trova una sua scala di relazione locale e regionale, trasformando un territorio cancellato dalla memoria collettiva a luogo da dove far ripartire tutte le politiche di sviluppo futuro.

L’associazione del Parco dei Paduli è riuscita a dimostrare che un Parco può non indicare solo un’area “vincolata”, ma il luogo delle nuove opportunità di sviluppo locale, da gestire con abitanti consapevoli e capaci di riconoscerne e difenderne l’alto valore culturale e paesaggistico.

Infatti, il Parco dei Paduli, pur non essendo un parco agricolo “istituito”, è riconosciuto soprattutto come potenziale teatro di azioni per lo sviluppo locale. Ciò risulta in primo luogo nelle “volontà” degli atti deliberativi dei dieci Comuni partecipanti, e successivamente dal Programma Integrato di Rigenerazione Territoriale, PIRT, “Terre dei Paduli”. Risultato primo nella graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento dal bando sulla Rigenerazione Urbana del 2011, (cosiddetto “Bollenti spiriti”) è stato riconosciuto dal nuovo Piano paesaggistico territoriale regionale tra i 5 Parchi Agricoli Multifunzionali, in cui sperimentare gli scenari strategici, previsti nell’ambito (4.2.2) “Patto città campagna”.

Gli effetti positivi del progetto sono testimoniati anche dalle prime, piccole, trasformazioni urbane, che vanno dalla riqualificazione dei nuclei insediati ai loro collegamenti attraverso una rete di interconnessioni adatte alla mobilità lenta, mediante il recupero del fitto sistema di strade rurali che attraversano il Parco.

Inoltre, coloro i quali hanno fruito e sono stati coinvolti dalle attività di gestione del Laboratorio Urbano delle Terre di Mezzo con il progetto “Abitare i Paduli” hanno collaborato, attraverso i vari laboratori, alla gestione e “cura” del Parco:

Oggi il laboratorio “Abitare i Paduli” rappresenta un’alternativa occupazionale, grazie ai servizi e le attività che vengono svolte all’interno, garantendo un indotto economico alle comunità con oltre mille visitatori l’anno.

Le attività/servizi del laboratorio spaziano dall’istituzione di un albergo diffuso temporaneo e permanente “Nidificare i paduli” (Lab. Ospitalità diffusa), all’organizzazione di forme alternative di mobilità, dalla individuazione di itinerari tematici (Lab. Mobilità Lenta), da tipologie inedite di valorizzazione del paesaggio e dei beni comuni con le iniziative “Creature dei Paduli”, “Raccontare i Paduli”, “Coro dei Paduli” (Lab. Percorsi Culturali), alla diffusione di metodi biologici di produzione agricola, alla messa in pratica di nuove formule legate alla cura dell’ambiente (Lampa! – Lab. Agricoltura, Lab. Gusto), all’accoglienza e alla socialità, dalla ricerca alla documentazione, comunicazione e promozione del territorio.

Il progetto è stato considerato rispondente ai quattro criteri del regolamento del Consiglio d’Europa, e specificamente nel seguente modo:

1. per lo sviluppo territoriale sostenibile:

Il progetto è incentrato sui temi della sostenibilità da cui ha origine nel 2003 l’iniziativa di un gruppo di cittadini di San Cassiano per il recupero e la tutela di un’area con uliveti secolari in stato di degrado e abbandono nel Bosco Belvedere dello stesso comune. Le adesioni all’iniziativa si sono via via intensificate nel corso degli anni. L’identità e l’appartenenza sono diventate il nucleo centrale e il linguaggio comune di tutte le iniziative attuate per il recupero del patrimonio culturale, mettendo in relazione la cultura dei luoghi con le singolarità naturali storicamente riconosciute (l’antico Bosco Belvedere) ed integrando le componenti rurali con quelle delle aree urbane (l’inserimento dei centri storici nei percorsi del Parco). Al primario obiettivo di recupero degli ulivi il progetto si è evoluto ponendosi ulteriori obiettivi di sostenibilità molto definiti:

il recupero della “caseddrha” (casetta), tipica costruzione rurale salentina. L’intervento è stato l’occasione per sperimentare un modello ecosostenibile di tutela e valorizzazione di una micro-architettura agricola. Applicando il modello sperimentato nell’intervento ogni casetta può produrre autonomamente energia elettrica (mediante pannelli fotovoltaici sul tetto e microeolico), acqua calda (mediante panello termico sul tetto), e dispone di un sistema di fitodepurazione delle acque. L’intervento modello realizzato è utilizzato dagli abitanti e dai visitatori, ed è gestito dal Laboratorio “Abitare i Paduli”;

– la sperimentazione di punti di ricettività speciali, completamente sostenibili, come risultato di un concorso di idee e di un workshop internazionale sull’abitare sostenibile (“Nidificare i Paduli”). Si è realizzato, sotto gli ulivi, un albergo temporaneo, e biodegradabile, destinato ad accogliere turisti e non solo, in un parco agricolo in cui ci si muove a piedi, in bicicletta o a cavallo. Le proposte vincitrici sono state realizzate e costituiscono oggi interessanti prove di arte contemporanea;

– la ricerca di una capacità d’attrazione turistica attraverso iniziative culturali e artistiche diverse, materiali e immateriali (musica, teatro, danza), di divulgazione culturale sui saperi locali e le produzioni identitarie, ottenuta con bandi di concorso internazionale e la promozione di tutte le forme di espressione culturale locale come patrimonio di sapere capace di interessare le giovani generazioni.

2. per il ruolo esemplare:

Più che il progetto sono le modalità attuative con cui si è svolto e arricchito progressivamente che è interessante adottare come modello riproponibile in altre realtà territoriali. In tutte le fasi si è sempre puntato al massimo sulla strategia della comunicazione. Le azioni svolte si possono considerare come pratiche esemplari soprattutto nella sistematica capacità di radicare tra le popolazioni locali un sentimento di appartenenza ed identità, che si è tradotto nella riscoperta dei valori di un paesaggio abbandonato, riconoscendole le potenzialità per forme di sviluppo sostenibile. La metodica divulgazione e diffusione del progetto hanno trovato un sempre maggior numero di sostenitori tra le popolazioni locali acquisendo una sempre maggiore concretezza e qualità.

Rende esemplare il programma anche il metodo operativo dei “Laboratori tematici”, che ha visto da una parte il contributo di specifiche professionalità normalmente estranee alle tematiche del paesaggio, coinvolti operativamente in specifici interventi di alto interesse per lo sviluppo dell’intero progetto. D’altra parte è di grande interesse anche il modello dei “laboratori” per la capacità di coinvolgimento della popolazione e contestualmente delle amministrazioni, con la creazione di un sistema di relazioni non solo locale ma esteso a scala regionale per la programmazione partecipata e la condivisione delle scelte attuate. Un metodo che è stato applicato a scala regionale, nelle procedure attuative del Piano paesaggistico e dei programmi di territorializzazione della cultura avviati dalla Regione, e che ha permesso di stabilire in molti casi un importante nesso tra le istanze che partono dal territorio e gli Enti pubblici di diverso livello, integrando i programmi del “Laboratorio urbano aperto” nelle politiche locali e regionali.

In sintesi l’esemplarità del progetto è data dall’investimento di energie e idee per coniugare gli aspetti di impresa economica con quelli di gestione del territorio e di tutela e valorizzazione dei valori paesaggistici attraverso un processo partecipativo sistematico. Si è attivato di fatto un modello di azione sociale, riconosciuto dalla Regione, una sorta di buone pratiche riconosciute per sviluppare processi diffusi e democratici, fattori indispensabili per attivare in modo sostenibile le potenzialità sociali e culturali del paesaggio, mettendo la memoria collettiva e l’identità locale come fulcro centrale di tutte le azioni, come enunciato dalla Convenzione Europea, garanzia per l’affermazione del civile rapporto tra territorio – paesaggio -democrazia.

3. per la partecipazione pubblica:

Il progetto, nato da istanze di tutela rivolta ad una significativa testimonianza storico-paesaggistico-ambientale, ha ben presto assunto una autonoma veste istituzionale dopo una prima fase di dialogo dei promotori con le amministrazioni locali, che non si è tradotto in un vero e proprio coinvolgimento degli enti. Grazie all’attività svolta dal LUA ed alle numerose iniziative coordinate volte alla sensibilizzazione e divulgazione dei valori culturali e paesaggistici dei luoghi si è creata una forza sociale e solidale che non poteva essere disconosciuta dagli enti locali e territoriali, principalmente per la capacità di riuscire a coniugare recupero/tutela e valorizzazione/sviluppo socio-economico, in un ambito territoriale in stato di abbandono.

Le adesioni all’iniziativa si sono via via intensificate nel corso degli anni fino al pieno coinvolgimento degli abitanti in una serie di iniziative di sensibilizzazione sui valori storico-culturali del paesaggio e sul significato identitario degli ulivi da tutelare, testimonianza dell’evoluzione socio-economica della storia del territorio. I programmi che si sono sviluppati nel corso degli anni successivi, condivisi con la popolazione, hanno dato valore aggiunto agli obiettivi iniziali, volgendo l’attenzione a tutte le presenze culturali caratterizzanti i luoghi, materiali e immateriali.

Il processo di coinvolgimento e sensibilizzazione ha influenzato le strategie di sviluppo nei comuni coinvolti dal progetto. Ma gli effetti della partecipazione pubblica sono più estesi: è stato redatto, ai sensi della L.R. n. 21/2008, un programma integrato di rigenerazione territoriale, strumento che di fatto ha sancito un ‘patto’ tra comunità/istituzioni locali e amministrazione regionale. Grazie al ‘patto’ è stato istituito un tavolo tecnico in ognuno dei 10 uffici tecnici delle Amministrazioni locali coordinati dal LUA ed inoltre è stata individuata l’area del Parco, indicata quale ambito territoriale in cui attuare interventi di rigenerazione urbana e territoriale. Sono stati predisposti 10 progetti di ristrutturazione dei centri storici ed un progetto di connessione tra questi coinvolgendo l’area del Parco. Il programma è stato quindi integrato nelle politiche dei Comuni interessati e, in quanto Programma Integrato di Rigenerazione Territoriale, PIRT, “Terre dei Paduli”, è risultato primo nella graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento nel 2011.Il nuovo PPTR regionale lo riconosce tra i 5 Parchi Agricolo Multifunzionali, in cui sperimentare gli scenari strategici, previsti nell’ambito (4.2.2) “Patto città campagna”. Politicamente l’esperienza, che ha sempre mantenuto un sistematico raccordo con la popolazione locale attraverso momenti di partecipazione pubblica articolati ed operativi, ha assunto una valenza istituzionale nazionale in quanto elemento di qualità nella copianificazione condotta dalla Regione Puglia con il Mibact.

Nel corso del 2014 il LUA, su indicazione dell’Assessorato regionale alle Politiche Giovanili , è stato inserito nel gruppo di lavoro finalizzato alla redazione della nuova legge regionale sulla partecipazione, in corso di approvazione da parte della Giunta Regionale della Puglia.

4. per la sensibilizzazione:

La sensibilizzazione di tutte le realtà locali e il loro coinvolgimento diretto nei processi di valorizzazione e tutela del bene comune ‘paesaggio’ è stata la chiave fondamentale dell’azione già, e principalmente, nella prima fase di attivazione del progetto. E’ proprio grazie ad una intensa attività di divulgazione, educazione e comunicazione (documentata ampiamente nella compilazione del ‘Formulario’) che il progetto ha acquisito la connotazione di una programmazione condivisa e operativa, capace di raggiungere obiettivi concreti, difficili da considerare realistici in altri progetti maggiormente gestiti con normali procedure top-down. Le strategie di comunicazione adottate hanno suscitato nei soggetti coinvolti passione ed entusiasmo, facendo sentire propri i valori del territorio e che caratterizzano il Parco dei Paduli. In una prima fase la sensibilizzazione ha raggiunto più facilmente gli abitanti dei luoghi ottenendo solo l’attenzione delle istituzioni, senza un reale coinvolgimento, che solo successivamente hanno rincorso il quadro di obiettivi e si sono rese disponibili e collaborative.

Una chiave fondamentale del successo delle sensibilizzazione è il carattere “progettuale” e non strumentale o complementare delle iniziative di coinvolgimento. Le attività svolte sono state molto diversificate: sia di carattere specialistico, rivolte ai tecnici di vari settori, sia divulgativo, con attenzione particolare verso le nuove generazioni e verso i nuovi residenti. L’attenzione si è manifestata in particolare adeguando il linguaggio, le tematiche trattate e le forme di comunicazione al target specifico dei soggetti da coinvolgere, caratterizzando di volta in volta i singoli workshops tematici, i laboratori, l’organizzazione degli eventi, come le feste ed i concerti)

Il Presidente, dopo aver ringraziato i componenti della Commissione, i dirigenti coordinatori e la segreteria tecnica per le attività svolte, ha comunicato che la Direzione Generale avrà cura di informare l’Associazione LUA degli esiti dei lavori svolti e di trasmettere al COE tutta la documentazione riguardante il progetto “LUA LABORATORIO URBANO APERTO Parco Agricolo dei Paduli, organizzato nelle forme previste dal regolamento del Premio.

I lavori sono stati conclusi alle ore 19.30 del 9 gennaio 2014.

Letto, firmato e sottoscritto:

Il Presidente della Commissione

  • arch. Francesco Scoppola

Il Segretario 

  • Sig.ra Daniela Sgarbossa

I Membri della Commissione:

  • arch. Roberto Banchini
  • arch. Maria Grazia Bellisario
  • prof.ssa Marina Arena
  • dott. Giuseppe Blasi
  • prof. Francesco Riccardo Ghio
  • prof. Stefano Francesco Musso

I responsabili per l’istruttoria:

  • arch. Maria Maddalena Alessandro (MIBACT)
  • arch. Maurizio Pece (MIBACT)
  • arch. Paolo Castelnovi(Soc.Geografica Italiana/Associazione Landescapefor)
  • dott. Ledo Prato (Soc.Mecenate 90)
  • arch.LuanaPrunesti(Soc. Mecenate 90)
  • arch. Filippo Spaini(Soc. Mecenate 90)
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